Cece di Navelli Presidio Slow Food

Area di produzione:

Piana di Navelli nel territorio della provincia de L’Aquila, Questo legume cresce a 700-800 metri di quota in terreni aridi, leggeri, anche pietrosi e senza ristagno d’acqua.

Stagionalità:

Tra marzo e aprile si effettua la semina, che può essere ritardata in base alle temperature stagionali, mentre la raccolta avviene in estate, tra la fine di luglio e la fine di agosto. Quando le piante sono quasi secche vengono divelte, riunite in “mannelli” che si lasciano asciugare nei campi, mentre negli appezzamenti di dimensioni importanti si effettua la trebbiatura meccanica. La sgranatura è fatta a mano. I ceci rossi hanno una buccia più dura rispetto a quelli bianchi, quindi necessitano di tempi di cottura più lunghi; sono più farinosi, hanno un sapore più intenso e sono particolarmente adatti alla preparazione di zuppe. In Abruzzo i ceci vengono utilizzati per molte preparazioni, ma il piatto di rito, sostanzioso e nutriente, che riscaldava il corpo e apriva il cenone della Vigilia di Natale era la zuppa di ceci e castagne. La produzione arriva ai 10 – 15 quintali ad ettaro e proviene solo dai campi, ben drenati ed esposti al sole, che sono stati scelti per questa coltivazione.

La storia:

Nasce per tutelare un’antica tradizione contadina della zona questo Presidio che coinvolge i pochi produttori rimasti a Navelli e nei borghi limitrofi, in un’area che subisce decenni un lento processo di spopolamento, che si è intensificato dopo il terremoto del 2009. La coltivazione dei ceci insieme a quella delle cicerchie e delle lenticchie era radicata in Abruzzo sin da epoca medievale. Documenti storici, accertano la produzione di tale tipologia di legume, nella zona di Navelli fin dal 1800, quando pare fossero in uso tre varietà di ceci: bianchi, rossi e negri. Intorno alla metà del 1700, i monaci del convento di San Domenico a Chieti acquistavano sia ceci rossi che bianchi e, nel 1836, Mozzetti, annotava che Navelli era ancora interessata dalla coltivazione del legume introdotto dalla Spagna dove era in uso una varietà che si distingueva per le dimensioni dei semi

MINESTRA CAZZARIELLI,  CECI E CIME DI RAPA

Ingredienti:

Per la pasta: 300 grammi di farina 00, 180 grammi di acqua, 1 patata lessata e pelata

per il condimento: 650 gr di passata di pomodoro, 400 gr di cime di rapa, 300 gr di ceci secchi di Navelli, 1 costa di sedano, 1 carota, 1 cipolla, 1 rametto di timo, 1 rametto di rosmarino, 4 foglie di salvia, 1 spicchio intero pelato di aglio rosso di Sulmona, sale, pepe, olio extravergine di oliva

Preparazione:

Con un certo anticipo mettete i ceci in ammollo per 12 ore in acqua tiepida. Preparate la pasta: ponete la farina in un’ampia terrina, incorporate la purea di patata lasciata cadere dal passaverdure e versate, a piccole dosi, l’acqua tiepida impastando finché venga ben assorbita dalla farina. Quando il composto sarà omogeneo avvolgetelo a palla in un panno umido e lasciatelo riposare per mezz’ora. Quindi confezionate i “cazzarielli” (un tipo tradizionale di gnocchetti): su un piano di legno infarinato tirate dei pezzetti di impasto fino a ottenere dei sottili serpentelli di mezzo centimetro (grandi come una matita). Sezionateli in tocchetti di circa un centimetro, dando loro la forma di piccoli gnocchi e distribuiteli ad asciugare su canovacci infarinati. Sciacquate i ceci ammollati e cuoceteli per 45 minuti in acqua, inizialmente fredda, con le erbe aromatiche, la carota e la cipolla mondate. Pulite le cime di rapa, tenete solo le foglie e sbollentatele per 15 minuti; scolatele, raffreddatele in acqua ghiacciata e poi sminuzzatele. In una casseruola versate la passata di pomodoro al naturale: fatela cuocere, a fiamma dolce, per mezz’ora. Lessate i “cazzarielli” in abbondante acqua salata per 6-7 minuti; nel frattempo, a parte, in una larga padella, soffriggete l’aglio nell’olio, poi aggiungete i ceci, qualche cucchiaio di passata di pomodoro e due mestoli d’acqua: mescolate, salate e fate insaporire. Scolate la pasta, amalgamatela al condimento in padella e terminatene la cottura per altri 5-6 minuti. Infine aggiungete le foglie di cime di rapa.Versate in ogni piatto fondo un abbondante mestolo di minestra ben calda e completate con un filo di olio extravergine di oliva.

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